Formula Uno

Le scuderie scomparse nella Formula 1 moderna

scuderie formula1

Nomi leggendari che per vari motivi non trovano più spazio nel circus della F1

Allestire una scuderia di Formula Uno è affare veramente complicato, vuoi per costo, vuoi per organizzazione, vuoi per sviluppo.

Servono infatti imprese milionarie e sponsor pronti a dare una mano, oltre che ad una spiccata capacità imprenditoriale.

Negli anni, infatti, ne abbiamo visti di team che si sono affacciati al circus per poi - dopo una storia più o meno luminosa - chiudere i battenti.

Andiamo oggi a vedere la storia di alcuni dei team che hanno militato in F1 e che oggi non esistono più.

Brabham

I tifosi inglesi di vecchia data non possono non conservare nel cuore un posto per la Brabham, scuderia britannica che per trent'anni ha gareggiato ad alti livelli in Formula Uno , più precisamente dal 1962 al 1992.

Con 35 vittorie su 394 gare, ha visto i propri piloti guadagnare ben quattro titoli mondiali (1966, '67, '81, '83) e due titoli costruttori (1966, '67).

Ligier

La scuderia francese approda in Formula Uno nel 1976, per rimanerci per vent'anni, sino al 1996.

Nonostante le ben 326 gare disputate, la Ligier colleziona solo 9 vittorie (una delle quali, però, davvero storica: quella di Olivier Panis a Monaco nel 1996, che in una delle gare più pazze di sempre taglia il traguardo in testa con sole quattro vetture all'arrivo).

Lotus

Alla voce "scuderie mitiche" non può certo mancare la Lotus, arrivata in Formula Uno nel 1958 e rimasta fino al 1994, dopo aver corso ben 491 gare e colto 79 vittorie.

Negli anni '60 e '70 questa è nettamente la scuderia più in auge, tant'è che conta ben sei titoli piloti (1963, '65, 68, '70, '72, '78) e sette costruttori (1963, '65, '68, '70, '72, '73, '78).

Nella Lotus, a metà anni '80, coglie le sue prime vittorie un certo Ayrton Senna.

Benetton

Straordinaria anche la storia della Benetton, approdata in Formula Uno nel 1986 e rimasta protagonista sino al 2001, grazie anche ad una straordinaria direzione di Flavio Briatore.

Dopo alcuni anni in sordina, nei primi anni '90 arriva al successo grazie alle intuizioni del manager italiano, che ingaggia Michael Schumacher e gli fornisce una vettura all'altezza del talento, cogliendo due mondiali piloti e uno costruttori.

Nel periodo di attività, Benetton coglie 27 vittorie e 102 podi, prima di essere rilevata da Renault nel 2001.

Minardi

Una storia tutta italiana, quella di Minardi. Giancarlo Minardi, nel 1985, fonda l'omonima scuderia che resiste un ventennio nonostante pochissimi (per non dire nessun) risultati di rilievo.

In vent'anni, il team che però ha saputo essere un esempio di classe e sportività, ha colto 38 punti mondiali, e ha avuto il merito di credere in giovani piloti sconosciuti che hanno fatto pratica di Formula Uno proprio su Minardi: Fernando Alonso, Giancarlo Fisichella, Jarno Trulli, Mark Webber hanno percorso i primi chilometri in F1 proprio con la scuderia emiliana.

Jordan

La Jordan è stata creata nel 1991 dall'uomo d'affari irlandese Eddie Jordan, ed è rimasta nel circus sino al 2005.

Nonostante un team molto ben equipaggiato, non ha mai fatto meglio del 3° posto nel campionato costruttori del 1997, con Damon Hill e Heinz-Harald Frentzen.

La Jordan è sempre stata piuttosto amata da pubblico ed avversari, grazie alla simpatia di Eddie Jordan, e dal 1997 in avanti è divenuta piuttosto riconoscibile per via di striscie gialle e nere dovute alla sponsorizzazione dell'azienda di tabacco Benson & Hedges. La Jordan ha ottenuto 4 vittorie e 19 podi, con la domenica più importante corrispondente alla gara di Spa del 1998, con una doppietta memorabile in una gara caotica.

Arrows

L'Arrows Grand Prix International è stato un team di F1 britannico, fondato dai businessman Franco Ambrosio, Alan Rees, l'ex pilota da corsa Jackie Oliver, Dave Wass e Tony Southgate. Non a caso, il nome della squadra si ispira alle iniziali dei loro cognomi.

Arrows è considerata storicamente la miglior squadra di sempre mai capace di vincere una corsa. Operativa dal 1978 al 2002, a fine anni '80 lottava costantemente per il podio, senza mai trovare l'acuto.

Le Arrows hanno conquistato complessivamente nove podi ed una pole position (firmata dal nostro Patrese) durante la loro esistenza.

Non sono bastate ben 382 gare per cogliere una singola vittoria.