Giro d'Italia

Giro d'Italia, i grandi vincitori italiani

Damiano Cunego vincitore del Giro d'Italia 2004

Che Giro d'Italia sarebbe senza i corridori italiani? Qualcosa di totalmente diverso, quasi inimmaginabile. 

L'albo d'oro è ricchissimo di ciclisti italiani che hanno trionfato sulle strade della Corsa Rosa, fin da quando non esisteva nemmeno, appunto, la Maglia Rosa o l'iconico Trofeo Senza Fine. 

Andiamo a fare una rassegna dei più grandi vincitori italiani del Giro d'Italia, nomi davvero da brividi ma anche qualche sorpresa. 

Binda e Coppi per il pokerissimo

Alfredo Binda e Fausto Coppi: due miti, due leggende. Binda andava talmente forte che veniva pagato a volte per non partecipare a gare dove avrebbe trionfato con gli occhi chiusi, eppure è riuscito a incamerare ben cinque volte il Giro d'Italia, frantumando record su record. Tappe vinte in generale, tappe vinte consecutivamente, in volata o per distacco; insomma, un fuoriclasse assoluto.

Il "Campionissimo" però era Fausto Coppi. Ad oggi il più giovane vincitore nella storia del Giro d'Italia con i suoi 20 anni e 268 giorni nel 1940. Per altre quattro edizioni il corridore di Castellania avrebbe messo il suo nome sull'albo d'oro, l'ultima nel 1953. In mezzo anche la leggendaria fuga di oltre 150 chilometri in solitaria nella Cuneo-Pinerolo del 1949, in un altro Giro d'Italia vinto. 

Cinque successi a testa per Binda e Coppi, gli unici a riuscirci assieme a Eddy Merckx. 

Bartali, Magni e Gimondi: i re della regolarità

A quota tre vittorie al Giro d'Italia troviamo altri quattro corridori italiani. E se Giovanni Brunero ci era riuscito tra il 1921 e il 1926 senza piazzare ulteriori acuti, ben altro peso avrebbero lasciato Gino Bartali, Fiorenzo Magni e Felice Gimondi. 

Di Ginettaccio, che dire? La rivalità con Fausto Coppi, l'Italia divisa in due dal tifo per l'uno e per l'altro, la terza vittoria al Giro a distanza di dieci anni dalla prima. "L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare", mai contento, tra una sigaretta e l'altra. 

Fiorenzo Magni, "Leone delle Fiandre", terzo incomodo delle battaglie tra Coppi e Bartali: tre volte vincitore dal 1948 al 1955, quest'ultima a quasi 35 anni, record di longevità. Stesso numero di successi per Felice Gimondi, lui però recordman di piazzamenti sul podio, ben 9. 

Rivalità durissime

A proposito di rivalità, che dire di quella tra Giuseppe Saronni e Francesco Moser tra gli anni Settanta e Ottanta? In quanto a vittorie del Giro d'Italia in vantaggio il primo però, 2-1. La prima, scintillante, nel 1979, la seconda nel 1983. Per Moser la soddisfazione di riuscirci nel 1984, quasi al termine di una carriera leggendaria. 

In epoca più recente, ad infiammare le folle ci hanno pensato Gilberto Simoni e Ivan Basso. Per loro due vittorie a testa, non senza polemiche. Grandi battaglie in montagna, scatti sui pedali e discussioni in diretta tv, due mondi impossibili da conciliare. Un po' terzo incomodo di questo dualismo, "Il Falco" Paolo Savoldelli, formidabile discesista e per due volte conquistatore della Maglia Rosa. 

Nomi epici e dove trovarli

L'ultimo italiano ad oggi ad aver vinto il Giro d'Italia è stato Vincenzo Nibali. Nel 2016 la seconda volta per "Lo squalo dello stretto", il più forte corridore a tappe azzurro forse del nuovo millennio visti anche i suoi centri al Tour de France e alla Vuelta. 

Il Giro d'Italia tuttavia è costellato di nomi straordinari, che magari hanno timbrato solo una volta nell'albo d'oro, ma in una maniera speciale. Impossibile non citare Marco Pantani, che nel 1998 mise nella Corsa Rosa la prima tacca della doppietta con il Tour de France. Probabilmente avrebbe rivinto nel 1999 senza la squalifica alla penultima tappa, a Madonna di Campiglio, con Ivan Gotti invece trionfatore in Rosa. 

Il primissimo vincitore del Giro d'Italia pure, Luigi Ganna, destinato a passare alla storia anche per la maniera "curiosa" con cui celebrò dopo quell'impresa massacrante: "Mi brucia un po' il c..o". 

Campioni e meteore, da Costante Girardengo nel 1919 e nel 1923 fino alla doppietta di Franco Balmamion, consecutiva peraltro tra 1961 e 1962, senza mai vincere una tappa. 

Trai anni Cinquanta e Sessanta con Gastone Nencini, Vittorio Adorni e Gianni Motta altra infornata di grandi nomi, ma non dimentichiamo corridori che trovarono il "mese della vita": Arnaldo Pambianco, Fausto Bertoglio e Giovanni Battaglin.

Ciclisti capaci di grandi imprese come Gianni Bugno, in Rosa dalla prima all'ultima tappa nel 1990, oppure Damiano Cunego, trionfatore nel 2004 ad appena 22 anni, impresa mai più ripetuta. Giro d'Italia anche capace di "grandi drammi", sempre sportivi, come Roberto Visentini dominatore nel 1986 e poi "tradito" dalla sua squadra l'anno dopo a favore del compagno Stephen Roche. 

Tutto questo è la Corsa Rosa, in grado di regalare ogni anno emozioni indimenticabili.