Giro d'Italia 2024, le quote antepost: nulla può fermare Pogacar

Al via il 4 maggio da Torino la Corsa Rosa con lo sloveno favorito assoluto e unanime. Non si vede davvero chi possa impensierirlo, il resto del gruppo è a distanza siderale

Dal 4 al 26 maggio si disputa il Giro d'Italia, da Torino a Roma 21 tappe per decretare chi sarà nell'albo d'oro la Maglia Rosa dopo Primoz Roglic, vincitore in sofferenza nel 2023.

La corsa di quest'anno sembra avere un unico padrone, quel Tadej Pogacar al debutto al Giro d'Italia ma che promette di fare piazza pulita dei rivali in attesa di centrare, chissà, la doppietta con il Tour de France.

Le quote antepost del Giro d'Italia sono clamorosamente a favore dello sloveno, con gli altri partecipanti a distanza siderale: andiamo comunque ad analizzare il Giro che tendenzialmente negli ultimi anni ha sempre regalato qualche sorpresa.

Giro d'Italia 2024, dove vederlo in tv

Dal 4 al 26 maggio ogni tappa verrà trasmessa in diretta sui canali Rai e su Eurosport. In aggiunta a questo già il 2 ci sarà su Rai Sport la presentazione delle squadre e in generale maxi-copertura con analisi e "processi" prima e dopo ciascuna frazione.

Le quote antepost

Fa impressione vedere quanto sia favorito Pogacar in una corsa di tre settimane dove teoricamente può succedere di tutto, ma non secondo i bookies. Ecco comunque le quote del vincitore del Giro d'Italia, antepost.

Corridore

Quota

Pogacar

1.22

G.Thomas

5.50

O'Connor

17.00

Tiberi

18

Caruso

18

D.Martinez

21

Arensman

21

Uijtdebroeks

26

Bardet

26

Quintana

71

Quote rilevate il 25-4-2024 alle ore 12

Come potete vedere si rischia di vedere un Giro con distacchi abnormi, diciamo dai 5 minuti in su.

Il parterre in fondo è quello che è, con due italiani addirittura tra i primi 4 favoriti. E per il podio ci potrebbero anche stare.

Giro d'Italia 2024, verso un assolo di Pogacar

Il rischio vero è che Pogi prenda la Maglia Rosa già alla prima tappa, quella movimentata che arriva a Torino, e che la rafforzi già dopo la seconda frazione che culmina al Santuario di Oropa.

Il percorso di questo Giro d'Italia è infatti duro, ma non durissimo, disegnato quasi su misura sullo sloveno che peraltro ha dimostrato alla Milano-Sanremo, al Giro di Catalunya e alla Liegi-Bastogne-Liegi che le gambe stanno benone.

Difficile davvero pensare a una crisi, l'unica speranza per gli avversari è che essendo al primo Giro d'Italia in carriera Pogacar si rilassi o che come Bernal nel 2021 finisca in un imbuto emozionale col rischio di perdere la Maglia Rosa, come successe allora a Sega di Ala.

Lo sloveno è il corridore più forte con una squadra molto forte, avrà scudieri all'altezza e non si vede come il 38enne Geraint Thomas o l'eterno incompiuto Romain Bardet (quello che forse potrebbe spingersi più in alto rispetto alla posizione dove lo mettono le quote) possa mettergli i bastoni tra le ruote.

Idem un Ben O'Connor in palla in questo 2024 ma con una squadra modesta, la Decathlon-AG2R.

Il pronostico? Aspettare...

Ci risulta francamente offensivo proporvi di giocare Pogacar a 1.22. Non ha alcun senso, davvero. I rivali sono distanti anni luce, certo, a cominciare da una Visma che dopo aver dominato il 2023 si trova di colpo senza frecce al suo arco: il capitano sarà Uijtdebroeks, giovane belga al debutto anche lui al Giro d'Italia.

Una strategia che potrebbe pagare? Aspettare qualche giorno, magari Pogacar non vorrà mettere i piedi in testa alla corsa fin da subito, saggiare le strade, andare per gradi. A quel punto forse la quota rischia di alzarsi un po', non troppo.

Per assurdo ipotizziamo una fuga-bidone che vada via in una delle prime tappe costringendo tutti a spingere di più, come successe nel 2010 con David Arroyo sorpresa assoluta al Giro d'Italia vinto in extremis da Ivan Basso.

A quel punto tutto diventerebbe molto più eccitante ed interessante. Certo, aggrapparsi a queste cose nel ciclismo del 2024 è un po' triste. L'alternativa è accontentarsi di una vittoria minima rischiando poi in caso di contrattempo di Pogacar di rimanere pure abbacchiati.