Nazionale: ipotesi Ranieri, ma deve gestire il doppio incarico con la Roma

Claudio Ranieri è al centro dell'attenzione del calcio italiano come possibile nuovo commissario tecnico della Nazionale, dopo l'esonero di Luciano Spalletti in seguito alla pesante sconfitta contro la Norvegia che ha compromesso la qualificazione ai prossimi Mondiali.
Per la terza volta quindi, dopo che aveva annunciato il suo ritiro dalle panchine, Ranieri si appresta a tornare in campo per una di quelle "eccezioni" a cui non è possibile dire di no: prima è stato il Cagliari, squadra in cui era partita la sua carriera, poi la Roma, la squadra di cui è sempre stato tifoso, e ora la panchina della Nazionale, quella che rappresenta probabilmente la fine di carriera perfetta per qualsiasi allenatore.
La FIGC vede in Ranieri il profilo ideale per affrontare una fase di ricostruzione, grazie alla sua lunga esperienza, al carisma e alla capacità di gestire gruppi in momenti di crisi. Tuttavia, la particolarità di questa situazione risiede nella possibilità che Ranieri mantenga un doppio incarico, continuando a ricoprire il ruolo di manager e senior advisor della Roma, club con cui ha recentemente concluso una stagione positiva e dove è stato promosso a una posizione dirigenziale dopo l'arrivo di Gian Piero Gasperini come allenatore.
Perché Claudio Ranieri come nuovo commissario tecnico della Nazionale
Ranieri, tecnico romano classe 1951, vanta una carriera prestigiosa sia in Italia che all'estero, con successi come la promozione del Cagliari dalla Serie C1 alla Serie A, la vittoria della Coppa Italia con la Fiorentina, la Copa del Rey con il Valencia e, soprattutto, il miracolo sportivo con il Leicester City, portato alla conquista della Premier League nel 2016.
Il suo stile di gioco è pragmatico e flessibile, basato sulla solidità difensiva e sulla valorizzazione delle risorse a disposizione, mentre la sua gestione del gruppo è improntata sull'umanità e sulla creazione di un clima di fiducia reciproca. Queste qualità lo rendono particolarmente adatto a guidare una Nazionale in difficoltà, chiamata a ritrovare entusiasmo, coesione e spirito di appartenenza dopo anni di risultati altalenanti.
L'impegno con la Roma e l'ipotesi del doppio incarico
La possibilità di un doppio incarico tra Nazionale e Roma rappresenta una novità per il calcio italiano contemporaneo. Tradizionalmente, la FIGC ha sempre richiesto ai commissari tecnici una dedizione esclusiva, per evitare conflitti di interesse e garantire la massima attenzione al progetto azzurro.
La normativa attuale non vieta esplicitamente il doppio incarico, ma richiede che non vi siano sovrapposizioni o influenze nella selezione dei giocatori e nella gestione delle attività. In caso di nomina, sarebbe necessario un chiarimento formale sui limiti e sulle modalità del ruolo di Ranieri nella Roma, che dovrebbe restare confinato a funzioni di rappresentanza e consulenza, senza interferire nella gestione tecnica affidata a Gasperini.
I rischi sono evidenti: la possibilità di conflitti di interesse, la difficoltà di garantire la massima dedizione a entrambe le realtà e la percezione, da parte di pubblico e media, di un commissario tecnico "part-time". La reazione dell'opinione pubblica è generalmente positiva nei confronti di Ranieri, figura rispettata e apprezzata per il suo stile e la sua storia, ma non mancano dubbi sulla reale fattibilità e opportunità del doppio incarico.
Dal punto di vista tecnico, Ranieri sarebbe chiamato a ricostruire un gruppo motivato e competitivo, puntando su un modulo flessibile e sulla valorizzazione dei giovani, già avviata da Spalletti. La sua esperienza internazionale e la capacità di gestire la pressione potrebbero rivelarsi decisive per affrontare le sfide della qualificazione mondiale e per rilanciare l'identità della Nazionale italiana. Anche il fatto di essere comunque quotidianamente immerso nella realtà del campionato darebbe la possibilità a Ranieri di avere maggiormente il "polso" della realtà del calcio italiano.
Per la Roma la visibilità e il prestigio derivanti dalla presenza di Ranieri in Nazionale rappresenterebbero un valore aggiunto per una proprietà che spesso è stata tacciata di essere troppo "lontana" dalla realtà locale, ma sarebbe necessario mantenere chiarezza nei ruoli e autonomia nella gestione tecnica.
Se un domani un impegno della Nazionali cadesse prima di una partita della Roma contro, per dire, la Juventus e Ranieri utilizzasse maggiormente i giocatori bianconeri dando più riposo a quelli giallorossi, come potrebbe venir vista la cosa?
In sintesi, la possibile nomina di Claudio Ranieri a commissario tecnico della Nazionale, con un eventuale doppio incarico alla Roma, rappresenta una scelta logica e condivisibile per quanto riguarda lo spessore, il carisma e la pragmaticità dimostrate dal tecnico romano in carriera. Il successo di questa operazione dipenderà però dalla capacità di definire con precisione i confini delle responsabilità, dalla trasparenza nelle decisioni e dal supporto di tutte le componenti del movimento calcistico nazionale.