
Le favorite di Premier League: sarà ancora City?

Il campionato più bello del mondo e la lotta al vertice per succedere al Manchester City di Guardiola
Altro giro, altro punto interrogativo: chi vincerà la prossima Premier League?
Il campionato inglese resta il più bello e il più affascinante di tutti. Del resto, possiede ogni caratteristica utile a renderlo così impegnativo: ha i giocatori migliori, un ritmo altissimo e una storia che in pochissimi possono reggere. Soprattutto: è un torneo aperto. Apertissimo.
Che vuol dire: ogni giorno una potenziale sorpresa, ogni stagione un vincitore differente. O quasi.
Sì, perché negli ultimissimi anni c'è stato il City di Guardiola a dominare. Gli ha lasciato spazio il Liverpool di Klopp.
E ancor prima il Chelsea, al comando dopo aver chiuso l'epopea del Manchester United. Arsenal e Tottenham sono alla ricerca dei fasti che verranno.
La lotta è sempre tra Londra e il resto del Regno. God save the King, sì: ma anche la Premier League.
Quali sono le favorite in Premier League?
Una dopo l'altra, si stanno svelando le carte del campionato. L'inizio è stato comunque sorprendente e ha generato un po' di domande.
Su tutte: l'Arsenal sarà in grado di mantenere questo ritmo? Arteta è davvero l'erede di Pep Guardiola? Beh, a fine anno sapremo.
E sapremo anche se l'idillio tra Conte e il Tottenham continuerà dopo questo super inizio. Senza dimenticare la certezza Pep, lo United che si sta rialzando con Ronaldo e Ten Hag, e le grandi deluse.
Il Chelsea è ripartito da Potter dopo aver salutato Tuchel, il Liverpool ha iniziato malissimo in campionato e Champions.
I favoriti? Non cambiano. Neanche con questo bellissimo Brighton (ora di De Zerbi) e con un Fulham vecchio stile.
Manchester City
Pep resta Pep. E il City resta il City.
Una squadra da 23 gol fatti nelle prime 7 giornate. C'è poco da fare. Anzi: fanno tutto loro, soprattutto in questa stagione.
Possono contare su un elemento definitivo come Erling Haaland: aiuta la manovra, finalizza, dà un peso alla fase offensiva. E allora tutto il resto suona come sinfonia (quasi) perfetta.
C'è da aggiustare fase difensiva come sempre, ma Guardiola troverà una quadra. Sono i favoriti numero uno: poche storie.
Chelsea
Lasciamo il Chelsea nel lotto delle pretendenti. Per due motivi: la stagione è appena iniziata, e Potter è uno da... magie.
Scherzi a parte sul cognome ormai parte delle vite di ognuno di noi: è la grande scommessa del nuovo corso societario, che ha preso le stesse abitudini di quello che l'ha preceduto.
I Blues hanno cambiato un allenatore top dopo aver vinto Champions e Mondiale per Club, affidandosi a un deb nella gestione di una big.
Scelta giusta? Vedremo.
Arsenal
Sembra la stagione della consacrazione, invece, per l'Arsenal di Arteta.
Si è mosso come una libellula, andando pian piano ad addolcire le curve e i problemi dei Gunners.
Ora i biancorossi sono una bella storia: giocano aggressivi, non si specchiano nelle finezze, sanno essere cinici. E diventano sì un problema, ma per gli avversari.
Dietro c'è l'allenatore spagnolo, una vita proprio all'Arsenal. Ha dna e conoscenze: è perfetto.
Tottenham
Effetto Conte, ma fino a che punto? Quando il Tottenham ha ripescato l'allenatore ex Juventus e Inter sapeva benissimo gli obiettivi iniziali: trovarsi tra le prime quattro.
E Antonio ce l'ha fatta, aiutato dal crollo United, ma comunque era lì a suon di punti e dopo aver ripreso una squadra sfuggita a Nuno Espirito Santo.
Ora Conte vuole alzare l'asticella e l'inizio è stato incoraggiante. Lo consacrerebbe in maniera ultra-definitiva, ma l'occhio è anche alla Champions. Necessariamente.
Manchester United
C'è Ronaldo. Preso Antony. Rivitalizzato (più o meno) Van de Beek. Difesa aggiustata con Martinez. Soprattutto, l'equilibrio chiamato Casemiro.
Oh, sulla carta lo United ha tutte le carte in regola. E dopo un inizio complicato ha messo insieme 4 vittorie di fila nelle prime 7 partite.
Il Manchester può diventare bello, ma soprattutto solido. Per voi è poco? Rispetto agli altri anni, agli anni senza trofei, è tantissimo.
E diventa interessante osservarli fino alla fine.
Liverpool
Un'altalena di emozioni, che però pende sempre più verso il basso, e cioè verso i problemi.
Il Liverpool è la copia sbiadita di quanto mostrato nella scorsa stagione, eppure ha aggiunto un asset incredibile come Nunez.
Come cambiare il trend? Con il lavoro. La fiducia. Ritrovando magari Salah e sfogando il talento di Luis Diaz.
Ha tutte le tessere, deve solo comporre il puzzle. La sensazione, però, è che ci vorrà ancora un po' prima di ritrovarli al top.