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La rosa del PSG in vista del Mondiale per Club: pregi e difetti dei campioni d'Europa

Ousmane Dembélé e Kang-in Lee del Paris Saint-Germain

Tra le tante squadre che avrebbero potuto usufruire della finestra straordinaria del calciomercato (1-10 giugno 2025) in vista del Mondiale per Club, c'è il PSG campione d'Europa. Il buon lavoro fatto dai francesi nel corso delle sessioni dell'inverno 2025 ed estate 2024, tuttavia, hanno portato i parigini a non acquistare giocatori apposta per la competizione che si gioca negli USA. 

I nuovi acquisti del PSG per il Mondiale per Club

Non ci sono acquisti mirati al Mondiale per Club nella rosa dei francesi. Luis Enrique, infatti, pare soddisfatto della sua squadra. E a buon ragione: il PSG ha appena vinto la Champions League, dimostrando di essere davvero una squadra completa in ogni reparto.

Gli obiettivi del PSG di Luis Enrique

Non c'è alcun dubbio sugli obiettivi del PSG: i francesi hanno il dovere di competere per vincere tutte le competizioni, partendo proprio dal Mondiale per Club. Sono davvero pochi, infatti, i club che sembrano in grado di contrastare la forza tecnica, mentale e fisica dei ragazzi di Luis Enrique che, nella finale di Champions, hanno letteralmente annientato l'Inter di Simone Inzaghi.

Lo svecchiamento della rosa, la motivazione che il tecnico spagnolo ha saputo dare ai suoi giocatori fanno del PSG una macchina quasi perfetta: resta da capire, con la sosta post finale di Monaco e il calo della pressione nervosa, quale PSG arriverà al Mondiale per Club. Non ci sentiamo in difetto, comunque, ad affermare che sarà una delle squadre che lotterà per i primi quattro posti.

Non impossibile, nella stagione 2025/26, provare a vincere ogni competizione in cui saranno impegnati. 

Il profilo dei giovani rientrati dai prestiti : chi può restare in rosa?

Al netto dei nomi importanti del PSG in prestito ad altre squadre (Kolo Muani, che giocherà il Mondiale con la Juve, Marco Asensio, Carlos Soler, Milan Skriniar, Nordi Mukiele, Renato Sanches), è bene mettere in evidenza i tre giovani che potrebbero tornare alla base per restarci.

Un'occasione al servizio di Luis Enrique potrebbero averla Gabriel Moscardo, diciannovenne in prestito al Reims e nel giro del Brasile Under 20; il marocchino Ilyes Housni, ventenne attaccante in prestito al Le Havre e il portiere Lucas Lavallée, ventiduenne che ha giocato in prestito all'Aubagne. Nessuno di loro, nonostante Luis Enrique sia un maestro nel valorizzare i giovani, dovrebbe avere un impatto tattico e tecnico immediato nel gioco del PSG. 

PSG, il modulo di riferimento

Non facilissimo dare una definizione al gioco di Luis Enrique, caratterizzato da tanta corsa, tanto dinamismo e l'intercambiabilità dei ruoli.

Se, tuttavia, siamo chiamati a inserire le scelte dello spagnolo all'interno di un modulo tattico, esso è certamente un 4-3-3 di partenza.

Modulo che, in fase offensiva può trasformarsi in un 3-2-4-1 e, in fase di massima spinta, in un 3-4-3. 

In fase difensiva, invece, ecco che il movimento di esterni e attaccanti trasforma facilmente lo schieramento in in 3-3-2-2 o in un 4-1-4-1, pronto a ripartenze letali. 

Confronto con le rivali al Mondiale per Club

Il PSG ha una rosa completa, giovane, ben allenata e tatticamente fluida. Il non aver insistito a tutti i costi sul mercato per portare a Parigi facce nuove in vista del Mondiale per Club dimostra che la società crede fermamente nel progetto di Luis Enrique, che avrà il vantaggio di potersi preparare alla competizione in USA con una squadra che già conosce le sue richieste. 

Gli acquisti di gennaio, primo fra tutti Kvaratskhelia, hanno completato la trasformazione della squadra: da un insieme di giocatori di livello mondiale in fase calante o in netto contrasto uno con l'altro, a un gruppo unito e coeso, dove l'individualità spicca sempre, ma a favore di un gruppo che sa sacrificarsi in ciascuno dei suoi interpreti.

Il centrocampo è tecnico, fisico e veloce, abile nelle verticalizzazioni e nelle conclusioni dalla distanza. La difesa è solida e il dinamismo degli esterni garantisce una spinta costante, senza che la fase difensiva sia dimenticata. Gli esterni d'attacco sono rapidi, letali, con grandissime capacità di finalizzazione, così come l'uomo d'area, sempre duttile e in movimento. 

Il PSG arriva, probabilmente, al Mondiale per Club da favorita: Barcellona, Real Madrid e City, infatti, non sembrano essere arrivate a questa fase particolare della stagione con le energie fisiche e mentali dei francesi, che hanno dimostrato la loro superiorità nella finale della Champions League. 

Proprio queste quattro squadre sono quelle da tenere d'occhio per la fase finale del Mondiale: giocano un calcio diverso ma, tutto sommato, simile. Fatto di gioco verticale e veloce, offensivo, con grande attenzione alla spinta sugli esterni. Il PSG pare quella più completa: Real Madrid e City sono alle prese con il cambio di molti giocatori o dell'allenatore e il Barcellona ha evidenziato lacune difensive che, a questi livelli, possono essere fatali.