Calciomercato: il focus di oggi, 5 giugno, è su Modric

Un giocatore straordinario, con una carriera che parla da sola. Luka Modric, che ha salutato il Real Madrid dopo 394 partite, 30 reti e infiniti trofei (tra cui un Pallone d'Oro), si avvicina al nuovo Milan di Allegri, che perderà Reijnders ed è alla ricerca di un centrocampista.
Milan-Modric, ormai ci siamo
Svincolato dopo l'esperienza al Real Madrid, Luka Modric si è trasformato da sogno a obiettivo per il nuovo Milan di Massimiliano Allegri.
Il nuovo DS Tare ci ha puntato dal primo istante perché, a dispetto dell'età, il croato può ancora essere un giocatore in grado di fare la differenza in Serie A.
Proprio il blitz di Tare nel ritiro della Croazia sarebbe stato fondamentale per strappare il sì dell'ex numero 10 delle Merengues, che è vicinissimo a vestire la maglia rossonera.
La formula, per un giocatore svincolato, dovrebbe essere quella del contratto annuale con opzione sul secondo. Per il quasi quarantenne un ingaggio da 3.5 milioni di Euro netti a stagione.
Si attendono ora le visite mediche, che saranno programmate nella prossima settimana, quindi l'ufficialità.
A complicare l'operazione anche il tentativo di Zvonimir Boban, ex stella del Milan e oggi presidente della Dinamo Zagabria, che ha provato a convincere Modric a restare in patria firmando per la sua squadra.
Luka, però, ha scelto: sarà del Milan.
Modric è un affare?
Modric può essere considerato un affare per il Milan, nonostante l'età? Quarant'anni sono tanti, è vero, ma il croato ha fatto vedere cose straordinarie fino all'ultima partita con il Madrid, non sembrando mai in difficoltà fisica, come dimostrato dai suoi numeri nel corso dell'ultima stagione.
In una Serie A da un livello certamente non altissimo, la sua tecnica può fare ancora la differenza e, calcolando che arriva a Milanello a parametro zero e con un ingaggio tutto sommato abbordabile, quella di Tare è una mossa davvero interessante.
Al Milan serve un organizzatore di gioco in mediana, un giocatore con esperienza da vendere per fare da leader a una squadra che è sembrato peccare proprio dal punto di vista della gestione delle partite e del carisma.
Basterà? Questo è tutto da verificare. Quello che è certo, tuttavia, è che a San Siro ci si godrà giocate di altissimo livello.