I calciatori che hanno giocato nel Milan e nella Juventus

Milano e Torino, tanti incroci dopo aver brillato per una o per l'altra squadra e spesso vincendo anche con entrambe
Ripercorriamo le storie dei calciatori che hanno vestito le maglie sia di Juventus che di Milan.
Portieri
Abbiati: dopo 7 anni con i rossoneri, viene prestato alla Juventus dopo l'infortunio occorso a Buffon nel trofeo Berlusconi. Proprio in quella stagione vinse il campionato con i bianconeri a scapito del Milan dove poi tornerà un anno dopo per vestire anche la fascia da capitano.
Difensori
Vierchowod: protagonista con la Juventus dove ha vinto anche la Coppa dei Campioni nel 1996. Dopo sei mesi al Perugia, completa la stagione al Milan quando aveva raggiunto ormai i 38 anni.
Zambrotta: alla Juventus dal 1999 al 2006 dove Lippi lo reinventa terzino arrivando a esterno d'attacco. Con la maglia bianconera disputa una finale di Champions e gli scudetti sino all'anno dei Mondiali vinti da titolare con l'Italia. Dopo la parentesi di due anni al Barcellona, passa al Milan dal 2008 al 2012.
Legrottaglie: due volte in bianconero arrivando nel 2003 ma senza mai diventare titolare. Giro di prestiti per poi tornare a Torino nel 2006. Lascia la Vecchia Signora nel 2011 per passare al Milan dove si infortuna gravemente e non vede più il campo.
De Sciglio: debutta con i rossoneri grazie a Massimiliano Allegri che lo porta con sé a Torino nel 2017.
Bonucci: uno dei perni della "BBC" degli Scudetti bianconeri, ceduto al Milan con cui segna agli ex, torna poi sotto la Mole nel 2018.
Centrocampisti
Benetti: preso dalla Juve nel '68 quando era ancora giovane di belle speranze, dà il meglio al Milan dal '70 al '76. Torna in bianconero dal 1976 al 1979.
Capello: da giocatore e da allenatore è ricordato sia al Milan che alla Juventus, nel mezzo anche e soprattutto la Roma. Nell'attività agonistica inizia in bianconero dal 1970 al 1976, poi chiude alla grande nel Milan dove inizia l'esperienza da allenatore. Alla Juventus dal 2004 al 2006 dove vince due Scudetti.
Davids: arriva al Milan nel '96 dall'Ajax ma non rispetta le aspettative come accade invece nei sette anni alla Juventus dove vince tre scudetti tra il 1997 e il 2003.
Vieira: come l'olandese, al Milan non rende abbastanza per poi diventare il perno dell'Arsenal degli invincibili. Dopo nove stagioni passa alla Juventus dove gioca una stagione in cui conquista lo Scudetto.
Emerson: dopo le importanti stagioni alla Roma segue Capello a Torino e diventa perno del centrocampo soprattutto con il francese ex Arsenal. Dopo Calciopoli va al Real Madrid e chiude la carriera al Milan.
Aquilani: tante aspettative a Roma ma nei cinque anni giallorossi non si esalta abbastanza. Veste bianconero nel 2010 e rossonero nel 2011.
Attaccanti
Altafini: la prima esperienza è quella in rossonero dal 1958 al 1965 dove è devastante, alla Juventus da 1972 al 1976 si conferma come usato garantito.
Rossi: dopo la trafila delle giovanili, vince qualsiasi cosa con la maglia bianconera e contemporaneamente con la Nazionale. Nell'85 passa al Milan ma è un anno sotto le aspettative prima di chiudere la carriera.
Virdis: non ha lasciato il segno alla Juventus quando era ancora ventenne, segnando solo otto gol in campionato. Dopo il prestito al Cagliari, torna a Torino con nove reti in 30 partite. Va decisamente meglio al Milan nel 1984 dove mette a referto 54 gol in 135 presenze.
Serena: ricordato più per l'esperienza all'Inter. Solo due anni alla Juve (1985-87) e al Milan (1991-93). In bianconero segnò 21 reti in 50 partite, meno bene sull'altra sponda di Milano.
Baggio: passa alla Juventus nel 1990 dove mette in mostra il suo talento con 78 gol in 141 apparizioni. Al Milan dal '95 per due anni ma rese meno all'ombra di Weah e Savicevic.
Di Canio: preso dalla Lazio dove ebbe l'exploit ma senza incidere sotto la Mole, seppure ritagliandosi un po' di spazio tra Baggio e Vialli. Non convinse neanche al Milan sotto la guida di Capello.
Vieri: il primo e l'ultimo Bobo, con in mezzo l'esperienza all'Inter. La Juventus lo ha lanciato nel 1996 anche se solo per un anno. Dopo le grandi stagioni in nerazzurro, va dai cugini rivali ma con una scarsa condizione.
Borriello: tra le innumerevoli squadre cambiate, il Milan è quella in cui ha lasciato il segno. Nel 2002 i rossoneri lo prendono dal Treviso da cui parte in un giro di prestiti sino all'esplosione dal 2008 al 2010 dove segna 15 gol in 37 partite. Solo sei mesi nel 2012 alla Juventus per lasciare il segno nello Scudetto di Conte con il gol decisivo a Cesena.
Ibrahimovic: arriva in Italia dall'Ajax alla Juventus come uno dei migliori colpi targati Luciano Moggi. Due anni a Torino in cui riesce anche a scombinare il binomio perfetto Del Piero-Trezeguet. Poi, dopo Calciopoli, passa all'Inter e al Barcellona per tornare in Italia nel 2010 al Milan per costruire un'altra grande storia appena conclusasi.
Matri: cresce nelle giovanili rossonere, si mette in mostra al Cagliari ma riceve la chiamata della Juventus dove si conferma per due anni. Il ritorno in rossonero è deludente e quindi riabbraccia Torino nel 2015 sotto la guida di Allegri, allenatore che lo ha lanciato a Cagliari.
Higuain: macchina da gol e recordman a Napoli per essere pagato a peso d'oro alla Juventus dove si conferma con la vittoria degli Scudetti e la Champions solo accarezzata a Cardiff. Dopo l'arrivo di Cristiano Ronaldo, l'argentino va in prestito al Milan dove dura solo sei mesi. Torna a Torino dove ritrova Sarri (con cui fece il record al Napoli) con cui conquista lo Scudetto nel 2020.